Dal 2026 gli studenti italiani affronteranno un esame di fine ciclo profondamente rinnovato. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato da Giuseppe Valditara, ha infatti presentato una riforma che non si limita a cambiare il nome dell’esame, ma ne ridisegna struttura e finalità.
🤓 Torna il nome storico
Non si parlerà più di “Esame di Stato”, ma nuovamente di Esame di Maturità. Un ritorno che sottolinea il valore formativo e simbolico di questo passaggio per gli studenti.
🗣️ Un colloquio diverso: 4 materie e obbligo di partecipazione
Il colloquio orale sarà articolato su quattro discipline individuate ogni anno con apposito decreto.
Diventa inoltre obbligatorio: chi non si presenta o si rifiuta di sostenere l’orale, anche avendo superato le prove scritte, sarà dichiarato non idoneo.
👨🏫 Commissioni più snelle ed efficienti
La composizione delle commissioni viene rivista per garantire maggiore efficienza organizzativa:
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1 presidente esterno
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2 commissari esterni e 2 interni per ciascuna delle due classi abbinate
Si passa quindi da sei commissari (3 interni + 3 esterni) a quattro, con l’obiettivo di snellire le procedure e rendere l’esame più sostenibile per le scuole.
📚 Valorizzazione del percorso di studi
Il colloquio non valuterà soltanto la preparazione disciplinare, ma anche:
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i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO)
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l’educazione civica
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eventuali esperienze di cittadinanza attiva
In questo modo, la Maturità diventa anche un momento di riconoscimento delle esperienze formative vissute dagli studenti.
✒️ Riassumendo…
La Maturità 2026 sarà un esame più snello nella struttura, ma anche più rigoroso e attento al percorso formativo complessivo degli studenti.
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