Fatto in casa? No, fatto a scuola. In vendita i prodotti “Made in Mim”

Un bel risotto ai porcini con i chicchi Carnaroli dell’Istituto d’Istruzione Superiore Bonfantini di Novara o, in alternativa, un piatto di paccheri bio dell’Istituto tecnico agrario statale Celso Ulpiani di Ascoli Piceno, un contorno a base di peperoni piccanti dell’Istituto agrario di Firenze o di zucca al forno dell’Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore Galilei-Bocchialini di San Secondo Parmense. Con un abbondante giro d’Olio Gigante dell’IISS Basile Caramia Gigante Locorotondo-Alberobello. E per finire un cucchiaio di Miele millefiori o di eucalipto dell’Istituto Duca degli Abruzzi di Elmas (Ca), Il tutto bagnato da un Barolo Docg Castello dell’IIS Umberto D’Alba (Cn) o, se preferite un bianco, da un Gewurztraminer trentino doc dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige (Tn), per finire con le bollicine dell’Ultimo giorno di scuola (un nome evocativo) dell’Isiss Cerletti di Conegliano (Tv). E il pranzo è servito. Tutto fatto in casa? No, fatto a scuola perché tutti i beni enogastronomici citati, insieme ad altre 68 eccellenze (per un totale di 77), vengono prodotti nelle aziende agrarie degli istituti agrari e alberghieri italiani, selezionati per qualità e innovazione nella produzione del Made in Italy.

Il marchio Made in MIM

Prodotti che vengono poi venduti con il marchio “Made in MIM”, promosso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e da pochissimo registrato. L’ha annunciato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara al Salone Nazionale dello Studente e dell’Educazione finanziaria, in Fiera di Roma fino al 20 novembre. “I prodotti selezionati avranno il marchio del ministero”, ha detto il ministro, “ne abbiamo garantito e concesso la commercializzazione. Verranno portati negli aeroporti, nelle stazioni, verranno fatti conoscere anche agli stranieri per far capire la bellezza e la qualità della nostra scuola e del Made in Italy”. Un’iniziativa, quella del ministero, volta a valorizzare gli indirizzi agrari e alberghieri italiani. E proprio i prodotti “Made in MIM” sono protagonisti al Salone di Campus. All’interno di un’area espositiva dedicata, a bordo di una fascinosa roulotte bianca che evoca atmosfere d’altri tempi, studentesse e studenti degli Istituti agrari fanno conoscere ai coetanei i prodotti delle loro scuole, con momenti di degustazione, mostrando il progetto e il marchio. Un’iniziativa originale che si pone l’obiettivo di mostrare come alcuni indirizzi formativi creino concretamente figure professionali in grado di competere sul mercato con i migliori produttori italiani. I prodotti agroalimentari “Made in MIM”, contenuti nell’elenco ufficiale, oggi sono 77, prodotti in 22 scuole, dal Nord al Sud dell’Italia, ma si prevede un incremento nei prossimi mesi. Anche perché gli Istituti producono una varietà importante di prodotti che comprendono, per esempio, anche la cosmetica o l’artigianato. “Il Made in Mim è una straordinaria esperienza che ho voluto avviare partendo dalle scuole, dagli istituti alberghieri e dagli istituti agrari”, ha sottolineato ancora il ministro, “proprio per far conoscere agli italiani la ricerca, l’innovazione, la qualità della didattica delle nostre scuole, il contributo straordinario dei nostri giovani, dei docenti e dei dirigenti scolastici”. Tra i partner che sostengono l’iniziativa, Aeroporti di Roma, Lagardere Travel Retail, Terranostra-Campagna Amica e Coldiretti, Federdistribuzione, Sogemi Spa, società che gestisce i mercati agroalimentari del Comune di Milano. Partner strategici per lo sviluppo della rete trasversale di scuole e per la promozione del marchio Made in MIM sono la Rete nazionale degli Istituti agrari Renisa e la Rete nazionale degli Istituti alberghieri Renaia.

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