Scoprire il talento e trasformarlo in carriera
La divisa: vocazione o scelta?
Ogni anno migliaia di giovani si chiedono se la carriera militare o nelle forze di polizia sia la strada giusta per loro. La verità è che non esiste un’unica risposta: alcuni nascono con un’attitudine naturale, altri scoprono la passione nel tempo e possono sviluppare le competenze necessarie con il giusto allenamento e preparazione.
Per un docente o un orientatore, riconoscere un potenziale candidato alla divisa è una sfida importante: significa intercettare inclinazioni, valorizzare talenti e guidare il giovane verso un percorso di crescita coerente con le sue attitudini. Ma come si riconosce chi ha la stoffa per questa carriera? E, soprattutto, come si può aiutare chi è motivato a sviluppare le qualità necessarie?
Le attitudini innate: il profilo di chi è portato per la divisa
Secondo la pedagogia dell’apprendimento, ogni individuo possiede un mix unico di intelligenze e predisposizioni che lo rendono adatto a determinate professioni. Ecco alcune caratteristiche che spesso emergono nei giovani più inclini alla carriera militare o nelle forze dell’ordine:
Disciplina e autocontrollo – I ragazzi che dimostrano di rispettare le regole, di mantenere la calma in situazioni difficili e di affrontare con responsabilità i propri doveri hanno già una base solida su cui costruire una carriera nella divisa.
Resilienza e gestione dello stress – Superare momenti difficili senza scoraggiarsi, affrontare le sfide con determinazione e non cedere sotto pressione sono qualità essenziali per chi lavora in ambienti operativi e strutturati.
Spirito di squadra e leadership – La capacità di lavorare bene in gruppo e, quando necessario, di assumere ruoli di guida è un altro indicatore chiave. Chi ha un forte senso del dovere verso il gruppo e una naturale predisposizione ad aiutare gli altri potrebbe trovare nella divisa la sua vocazione.
Senso di giustizia e motivazione profonda – La passione per il servizio, la volontà di proteggere e difendere i cittadini e un forte senso dell’etica sono elementi fondamentali. Spesso chi sceglie questa carriera lo fa per un desiderio autentico di fare la differenza.
Le competenze da potenziare: come trasformare un interesse in una carriera
Anche chi non possiede tutte le caratteristiche innate può sviluppare le abilità necessarie per avere successo nei concorsi e nella professione. Ecco alcuni aspetti su cui lavorare:
Preparazione fisica e mentale – L’addestramento fisico è un elemento chiave, ma va accompagnato da una preparazione mentale solida. Tecniche di gestione dello stress, concentrazione e mentalità da “problem solver” sono competenze fondamentali che si possono allenare con il giusto approccio.
Capacità di comunicazione e gestione dei colloqui – Essere chiari, diretti e sicuri di sé è importante non solo durante le selezioni, ma anche nella vita professionale. Allenarsi nella comunicazione assertiva, nel controllo delle emozioni e nella capacità di rispondere efficacemente a domande strutturate può fare la differenza.
Strategia di studio per i concorsi – I test di selezione richiedono una preparazione mirata. L’utilizzo di metodi di apprendimento efficaci, schemi riassuntivi, tecniche di memorizzazione veloce e simulazioni pratiche consente di affrontare le prove con maggiore sicurezza e risultati migliori.
Mentalità da vincente – Chi affronta un concorso deve avere una forte spinta motivazionale. La costruzione di obiettivi chiari, l’utilizzo della PNL per rafforzare la determinazione e la gestione del fallimento come opportunità di crescita sono elementi chiave nel percorso di ogni candidato.
Il ruolo degli orientatori e dei docenti: come guidare i giovani alla scelta giusta
Per un docente o un orientatore, l’obiettivo non è solo fornire informazioni, ma anche ispirare e supportare gli studenti nelle loro scelte. Ecco alcune strategie pratiche:
Osservare e ascoltare – Notare le inclinazioni naturali dello studente, osservarne i comportamenti in classe e durante le attività sportive o di gruppo aiuta a individuare possibili talenti per la carriera militare o nelle forze di polizia.
Proporre test di attitudine e simulazioni – Offrire strumenti pratici, come test di orientamento, role-playing su situazioni operative e simulazioni di prove concorsuali, aiuta a chiarire le idee e a far emergere le reali motivazioni.
Invitare esperti nelle ore di orientamento – Organizzare incontri con professionisti del settore, che possano spiegare i bandi, le procedure di selezione e le competenze richieste, aiuta i ragazzi ad avere una visione chiara del percorso necessario per accedere a queste carriere.
Motivare con storie di successo – Raccontare esperienze di chi ha seguito questa strada con successo aiuta a rendere la scelta più concreta e stimolante.
Divisa e prevenzione della devianza: un’opportunità di riscatto sociale
L’orientamento alla carriera nelle forze dell’ordine può essere anche un potente strumento di prevenzione della devianza giovanile. Diversi studi criminologici dimostrano che offrire ai giovani considerati a rischio un’opportunità strutturata di crescita professionale e disciplinare riduce il rischio di coinvolgimento in attività criminali.
Secondo la teoria delle attività di routine di Cohen e Felson (1979), l’assenza di opportunità sociali e di supervisione adeguata aumenta la probabilità di comportamenti devianti. D’altra parte, secondo la teoria del controllo sociale di Hirschi (1969), un forte legame con istituzioni strutturate, come quelle militari o di polizia, rafforza il senso di appartenenza e riduce la propensione alla devianza.
Dare ai giovani con un passato difficile l’opportunità di intraprendere un percorso formativo e professionale nelle forze dell’ordine non solo fornisce loro una nuova prospettiva di vita, ma rappresenta un efficace fattore protettivo contro la criminalità. Gli orientatori e i docenti possono giocare un ruolo cruciale nel proporre questa possibilità come una strada di crescita personale e reinserimento sociale.
Conclusioni: costruire il futuro con consapevolezza
La scelta di entrare nelle forze armate o di polizia non è solo una decisione lavorativa, ma una scelta di vita. Per questo, è fondamentale che i giovani siano supportati da orientatori e docenti che sappiano guidarli con strumenti pratici, motivazione e una preparazione adeguata.
Se riconosci un potenziale talento tra i tuoi studenti, aiutalo a trasformare la sua passione in una carriera concreta. Un buon orientamento può fare la differenza, e fornire le giuste informazioni è il primo passo per accompagnare i giovani verso un futuro professionale solido e consapevole.
Articolo a cura di Giuseppe Bruno.
Giuseppe Bruno, 31 anni, è un criminologo con un forte impegno sociale. È stato docente a contratto universitario e cultore della materia in criminologia minorile e sociologia della devianza, già Training Manager presso i più importanti Atenei digitali e svolge la libera professione come Docente formatore, business developer e consulente sull’orientamento post diploma e professionale. Ha pubblicato due opere: “L’innocenza perduta di un uomo criminale: percorsi di criminogenesi sociale” (Albatros Edizioni, 2018) e “Devianza e adolescenza” (Rubbettino Editore, 2019). Nel 2023, dopo la riforma ministeriale in materia di orientamento nelle scuole, ha organizzato scientificamente il primo convegno formativo per il personale docente presso la sala capitolare del Senato della Repubblica. Negli anni, Giuseppe ha lavorato a vari progetti nelle scuole, focalizzandosi sull’orientamento e la valorizzazione del talento negli adolescenti, con l’obiettivo di prevenire la devianza giovanile. Attualmente svolge lIl suo approccio all’orientamento è mirato a sostenere i giovani nel loro percorso di crescita, promuovendo opportunità e consapevolezza per un futuro positivo.
