Comunicato Stampa FinOra! Educazione Finanziaria nelle scuole

È stato lanciato ieri pomeriggio alla sala Caduti di Nassiriya di Palazzo Madama a Roma il progetto FinOra!: corsi digitali di educazione finanziaria che formano insegnanti di ogni ordine e grado affinché trasmettano le competenze acquisite ai loro studenti.

L’iniziativa nasce in seguito all’introduzione della formazione finanziaria nelle ore scolastiche dedicate all’educazione civica, secondo l’articolo 21 del Ddl Capitali del 5 marzo scorso, e nel solco del Ddl Competitività, che ha l’obiettivo di accrescere le competenze dei giovani italiani.

Secondo l’indagine Programme for international student assessment condotta dall’Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), infatti, i 15enni italiani sono al penultimo posto nell’informazione finanziaria fra tutti i coetanei degli altri 37 Paesi Ocse, davanti soltanto alla Bulgaria.

“Lo spazio della finanza nella vita quotidiana si è ampliato a dismisura”, ha dichiarato. Maurizio Gasparri, capogruppo Forza Italia in Senato e co-promotore del Ddl Capitali. “Risparmio e risparmiatori sono cresciuti, anche su impulso dell’online. Sono fenomeni più complessi e talvolta volatili, per questo i cittadini devono conoscerli sin da giovani. Inoltre”, ha proseguito, “i giovani devono pensare sin da oggi alla loro previdenza di domani, perché il generoso sistema retributivo del passato è stato abrogato e vanno crescendo le partite Iva”.

“Non si deve pensare all’educazione finanziaria come qualcosa di noioso”, ha ricordato Nunzio Lella, presidente di Aief, Associazione italiana educatori finanziari: “Oggi è svolta con moderni strumenti pedagogici quali il gaming e l’interattività. Percorsi che consentono non solo di risparmiare ma, collegandoci alle parole di un ex presidente degli Stati Uniti, Franklin D. Roosevelt, vista la giornata post-elettorale in America, “consentire a ognuno di andare con fiducia nella direzione dei propri sogni”.

“Un 15enne inglese ha oggi il doppio delle competenze finanziarie di un coetaneo italiano”, ha spiegato Domenico Ioppolo, amministratore delegato di Campus Editori, piattaforma di orientamento e informazione per le scelte post-diploma che, ha ricordato l’ad: “rappresenta la forma più immediata per coinvolgere i giovani perché entra in contatto ogni anno con 400.000 studenti, tra 21 incontri fisici annuali (i Saloni dello Studente territoriali) e 15 in streaming (il ciclo interattivo on line “I Sentieri delle Professioni”), dialogando costantemente con tutte le 9.102 scuole secondarie di secondo grado italiane”.

“La riprova di questo interesse”, ha aggiunto Roberto Sommella, direttore di MF-Milano Finanza, giornale co-partner dell’iniziativa, è avvenuta un anno fa quando i tre giorni del Salone Nazionale dello Studente, alla Fiera di Roma, hanno ospitato Edufin, il Primo Salone dell’Educazione Finanziaria, in cui circa 40mila alunni delle superiori hanno partecipato a incontri e workshop con esperti, dialogando direttamente anche coi giornalisti di Mf. La finanza non è né buona né cattiva”, ha continuato Sommella, “è uno strumento a nostra disposizione, l’importante è non diventare noi un suo strumento. Come diventare padroni del proprio destino? Con la formazione. A volte i 16-18enni sono più formati dei loro genitori perché, come nativi digitali, conoscono per esempio le cripto-monete, forme più diffuse delle scommesse sportive. Fondamentale è il ruolo di vigilanza che il Parlamento deve mantenere sulla crescente immaterialità del denaro e delle sue transizioni”.

Nel parterre della conferenza anche gli altri promotori del Decreto che ha introdotto l’educazione finanziaria nella scuola. Fra questi Dario Damiani, capogruppo Commissione bilancio di Forza Italia, promotore dal 2008 dei primi disegni di legge in materia, ha ricordato che “sebbene il progetto presentato oggi rientri nel cosiddetto mese dell’educazione finanziaria, ormai questa disciplina è così ampia e importante che meeting tematici vengono tenuti con gli studenti pressoché tutto l’anno”.

Andrea de Bertoldi, componente della Commissione finanze in Senato, ha sottolineato la valenza sia individuale che collettiva della disciplina. “Avere cittadini preparati sul tema rappresenta un plusvalore per l’intero Paese”. “Abbiamo un risparmio collettivo tra i più ampi al mondo” ha proseguito de Bertoldi, “con quasi 2.000 miliardi di liquidità e 5.000 miliardi investiti. Se anche solo una piccola percentuale di liquidità venisse investita consentirebbe all’Italia di avere un secondo Pnrr: una disponibilità di spesa pari a 10 o 20 leggi di bilancio”.

Giusy Versace, senatrice, manager e atleta, sollecitata dalla moderatrice dell’incontro, la senatrice Maria Ida Germontani, delegata al Coordinamento eventi tematici in Senato, ha affrontato l’argomento sul versante del genere: “Le donne sono ottime investitrici, forse anche più razionali, ma gli studi di Bankitalia informano che ci sono pochi conti correnti intestati alle donne a fronte di quelli in cui appaiono solo come cointestatarie. Va cambiata la rotta perché educazione finanziaria significa libertà, lo vediamo nell’ampio ricorso alle carte prepagate della Next Gen”.

Emanuela Rinaldi, sociologa e docente di Processi culturali all’Università Bicocca di Milano, ha spiegato quanto la finanza impatti la vita dei cittadini già dall’infanzia: “È presente nelle fiabe, nei cartoni animati, persino nei giochi dei bambini a livello di simulazione. Però serve che lo Stato metta a disposizione più risorse e che più stakeholders contribuiscano a questi processi educativi, a partire dal corpo insegnante. Non necessariamente per creare imprenditori in erba, ma anche solo per ampliare le banche del tempo e le altre forme di investimento alternativo”.

Maria Ida Germontani ha concluso il convegno ricordando quanto sia importante anche l’educazione ai pericoli della finanza tossica, per esempio citando l’iniziativa di Consob in cooperazione con Google per contrastare gli investimenti abusivi prima che arrivino a portata di social e quindi di giovani.

Domenico Ioppolo e Nunzio Lella, primi firmatari del progetto FinOra!, hanno ricordato i quattro step dei corsi di educazione finanziaria avviati per gli insegnanti. Un livello Based di 10 ore e tre upgrade progressivi di 25 ore (Advanced), 50 (Specialist) e infine 300 ore corrispondenti all’Alta Formazione, che prevede quiz finali per attestare le competenze apprese, con l’attribuzione di 12 CFU (crediti formativi) e 0,20 punti per le graduatorie.

Nei quattro corsi si trattano numerosi temi: dalle modalità per chiedere un prestito alla capacità di risparmiare, dal riconoscimento e prevenzione delle truffe alla gestione della liquidità, dall’inflazione agli strumenti di pagamento, dalle fonti di reddito alla gestione del bilancio familiare, dalla previdenza alla gestione dei rischi e moltissimi altri. Per tutti i partecipanti anche un abbonamento gratuito a Milano Finanza Digital da un mese a un anno.

Tutti i dettagli ai siti: finoraformazione.it e salonedellostudente.it.

Contatti: info@finoraformazione.it