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Fornire supporto alle scuole, pubbliche e private, in termini di strategia, analisi dei dati, campagne pubblicitarie, co-progettazione per portare innovazione e risultati concreti. Host Consulting, che sarà presente alle varie tappe del Salone dello Studente in tutta Italia, è una realtà specializzata nel proporre servizi e consulenza specifici in education marketing, termine che ha dato, nel 2012, nome all’intero brand. Per parlare della loro attività abbiamo sentito Andrea Bonomi, co-founder di Education Marketing Italia con Edoardo Bianchi e Matteo Favini.
Iniziamo con una domanda che so vi fa sorridere. Dove avete le sede?
Beh, in realtà non abbiamo una sede fisica. A Como c’è la sede legale ma siamo full remote. Facciamo da sempre smartworking anche se prima della pandemia era un concetto difficile da far capire. Non era facile dire che non avevi un ufficio dove andare a lavorare. Poi il Covid ha sdoganato questa possibilità .
Come nasce Host Consulting?
Siamo nati nel 2008 dopo aver vinto un bando di Regione Lombardia e del Fondo Sociale Europeo per le nuove imprese e l’innovazione, il Progetto Saturno. Questo ci permise di avviare l’attività coprendo le prime spese e fornendoci formazione fiscale e amministrativa.
Di cosa vi occupate?
Di marketing e comunicazione, inizialmente in diversi campi, dal turismo alla cultura, dalle start up fino a specializzarci in quello che poi è diventato il nostro core business: l’Education Marketing. Usciti dall’Università , il nostro secondo cliente è stata una scuola privata, a cui abbiamo fatto una campagna marketing basata su posizionamento su Google (SEO), email massive (DEM) e display ads (banner pubblicitari online). Grazie a quella campagna, la scuola fece un sacco di iscritti in più rispetto all’anno precedente, e quindi abbiamo capito che quello era dove dirigere il nostro lavoro. In Italia era una nicchia, negli Stati Uniti invece il marketing legato alle scuole ha un peso economico molto importante.
Da quel primo banner l’education marketing è diventato il vostro core business ed è diventato il nome della societĂ …
Dopo la prima esperienza abbiamo iniziato a sviluppare campagne marketing per le realtà scolastiche. Il nostro motto era “riempiamo le classi”. Siamo cresciuti e ci siamo evoluti, abbiamo aggiunto nuove competenze, allargato il team fino ad arrivare oggi a una decina di persone. Nel 2012 è nato il brand Education Marketing Italia e insieme è nato anche un blog letto da migliaia di persone al mese. Abbiamo preso spunto dagli Stati Uniti, abbiamo studiato.
Crescendo, quindi, vi siete sempre più concentrati nell’education marketing?
Oggi, oltre a essere una realtĂ specializzata in marketing per l’education, siamo a tutti gli effetti una societĂ di consulenza. Riempiamo ancora le classi ma facciamo anche molto altro.Â
Chi sono i vostri clienti?
Negli anni abbiamo aiutato una grande varietà di realtà formative, da quel mondo definito K-12 (asili nido, scuole dell’infanzia, primaria, secondaria di ogni ordine e grado) fino all’offerta formativa post diploma: corsi universitari e para-universitari, corsi post graduate, business school, corsi di formazione professionale, scuole di lingue, ITS e IFTS. Ci rivolgiamo principalmente alle scuole private, quelle che hanno necessità di fare iscritti per andare avanti. Ma aiutiamo anche le scuole pubbliche, per esempio formandole sulla riorganizzazione dei loro open day. A tal proposito abbiamo scritto un ebook che è diventato un punto di riferimento per gli istituti scolastici.
Un lavoro inusuale, il vostro…
La nostra esperienza ci rende unici nel panorama italiano: sappiamo quali sono le peculiaritĂ dei diversi contesti e dei percorsi offerti, portiamo con noi un ricco bagaglio di analisi dei prospects e mettiamo al servizio delle scuole una conoscenza profonda del mercato.
Quale tipo di proposta offrite con Campus Salone dello Studente?
Abbiamo pensato a tre tipi di speech su tematiche che possono interessare i docenti. Uno come Education Marketing Italia e due con altri partner: Social Warning e No Hate Speech Movement. Parliamo di Intelligenza artificiale, di educazione digitale e lotta ai discorsi d’odio.
Come li affrontate questi tre temi?
Come Education Marketing Italia spieghiamo ai docenti la AI applicata alla didattica. Forniamo una panoramica sui princìpi, la storia e l’impiego dell’IA nell’educazione, così da portarli a capire come funziona. Questo gli consentirĂ di utilizzarla al meglio una volta tornati a scuola. Per quanto riguarda l’intervento di Social Warning, gli argomenti sono quelli della reputazione digitale, sexting e cyberbullismo, dipendenza dai social.
No Hate Speech Movement, che fa parte della Rete contro l’odio, tratta tematiche legate al contrasto attivo ai discorsi d’odio e fenomeni connessi. I docenti durante questi eventi di forte attualitĂ avranno l’opportunitĂ di testare le loro conoscenze e apprendere nozioni utili da portare in classe nel loro lavoro quotidiano.
Torniamo al vostro lavoro, cosa vi chiedono le scuole?
Solitamente di riempire le classi. Tra i nostri clienti abbiamo scuole private, paritarie, internazionali e hanno ogni anno bisogno di iscritti: la maggior parte ci chiama proprio per questo. C’è comunque una parte significativa di lavoro che è rivolto a chi vuole consolidare e innovare. Per cui svolgiamo analisi di diverso tipo: del target, del mercato, dei competitor, oppure analisi interne, come questionari e interviste a studenti e famiglie. Infine, una delle parti più divertenti e interattive del nostro lavoro, la co-progettazione attraverso workshop con il personale della scuola, personalizzato sulle esigenze di miglioramento delle scuole stesse.
Dicevamo che anche le scuole pubbliche si rivolgono a voi…
Sì, anche se hanno budget ridotti abbiamo una serie di iniziative pensate ad hoc per loro, alcune gratuite come ad esempio il materiale scaricabile che si trova sul nostro sito, oppure i webinar che registriamo e pubblichiamo sul nostro canale YouTube, altri a pagamento come ad esempio i corsi di formazione pensati per i docenti, acquistabili anche tramite Carta del Docente o ultimamente attraverso il DM66.
Intervista di Andrea Settefonti