ChatGPT e Intelligenza Artificiale, pensiero emotivo/creativo e pensiero razionale/analitico, tempo della velocità e tempo della sostanza. Lo psicologo dell’orientamento Sergio Bettini ci offre una riflessione sui giovani e si rifa’ a un maestro d’eccezione, Italo Calvino
“Tutti dicono I love you“… mi è scappato fuori dal baule della memoria questo titolo di film ma ora certamente tutti dicono IA, che sarebbe poi Intelligenza Artificiale e dunque potremmo dedicare qualche riflessione alla intelligenza intesa in senso ampio e a uno scrittore che amo e di cui abbiamo recentemente festeggiato i 100 anni della nascita, Italo Calvino.
Uno scrittore che a buon diritto può essere chiamato visionario dal momento che Calvino già nel 1967 in uno scritto meno noto intitolato “Cibernetica e fantasmi” aveva previsto una macchina che scrive dei romanzi: non è questa una previsione di chatGPT? Inoltre in quello scritto aveva posto una domanda che sembra essere quanto mai di attualità, e cioè: quali sono i tratti gelosamente umani? Bè, l’intelligenza appunto diremmo! Tutti d’accordo anche se cosa sia l’intelligenza e che definizione se ne può dare non è ancora chiaro, perlomeno non è univocamente chiaro tanto che si parla di intelligenze al plurale e gli studi e le ricerche continuano. Ripromettendoci di tornare sull’argomento si può dire che abbiamo capito che vi sono tante intelligenze (Gardner parla di 8 e anche di più) e non la possediamo solo noi umani ma anche piante e animali e adesso sembra che ce l’abbia anche una macchina di nome chatGPT. Ma tornando alla intelligenza che risiede nel nostro cervello, tutt’uno con il nostro corpo, è ormai chiara la funzione dei due emisferi cerebrali per quanto riguarda la prevalenza del pensiero: l’emisfero destro è quello emotivo/creativo, l’emisfero sinistro è quello razionale/analitico. A destra del cervello (emisfero che comanda la parte sinistra del corpo e viceversa) noi proviamo le emozioni ed i sentimenti, a sinistra analizziamo le cose, ragioniamo e prendiamo decisioni razionali. Questo per la scienza. Ma se ne può parlare anche in relazione ad aspetti più fantasiosi e creativi ad esempio nel bellissimo libro di Calvino Lezioni americane veniva posto un parallelismo tra Hermes-Mercurio dio che si sistema nella parte destra degli emisferi, mentre a sinistra si colloca Vulcano-Efesto. Quale la funzione di queste divinità? Mercurio con le ali ai piedi, leggero e aereo, abile e agile, trasmette e comunica i messaggi degli dei agli uomini, Mercurio dio della chiacchiera, anche truffaldina, presiede agli scambi e alla destrezza dei commerci e vola rapido ma frivolo e ingannatore tra i mortali. Pare a me che ben rappresenti la velocità della quotidianità e la frenesia con la quale ai nostri tempi si ricevono e scambiano le comunicazioni. Forse è opportuno che Mercurio non porti solo rapidità ma anche “sostanza” e allora ecco il contributo di Vulcano-Efesto, dio che anziché spaziare nei cieli si rintana nel fondo dei crateri, chiuso nella sua fucina dove fabbrica instancabilmente gioielli e armi, scudi, reti, trappole, tutti oggetti rifiniti meravigliosamente. Vulcano che contrappone al volo aereo di Mercurio l’andatura claudicante dopo che bambino bruttino era stato gettato giù dall’Olimpo dalla madre Era nascondendosi nelle viscere della terra. Mi fa tenerezza Vulcano! Vorrei dialogare con l’introverso e laborioso Vulcano! Magari non è il compagno ideale per uscirci insieme e probabilmente sarebbe un tipo noioso di quelli che parlano solo di lavoro però sembra a me che la pazienza e la meticolosità di Vulcano siano la condizione necessaria perché Mercurio, il nostro bellimbusto da discoteca, porti con sè qualcosa di sostanziale. I due si integrano bene e mi pare altrettanto importante la mobilità e la sveltezza di Mercurio affinché le fatiche di Vulcano diventino apprezzate nel loro significato. Occorrono il tempo di Mercurio e il tempo di Vulcano, il tempo dell’intuizione immediata e della riflessione, il tempo degli slanci emotivi e quello dei sentimenti da controllare, placare e maturare. Quando parlo ai ragazzi d’oggi, meravigliosi nei loro slanci di volontariato e di generosità ma anche impulsivi e ansiosi, preoccupati spesso di correre per arrivare presto senza ben sapere dove, cerco soprattutto di recuperare il tempo del paziente Vulcano, il tempo della sostanza e del contenuto. Il tempo di Mercurio ce lo hanno già e lo usano in modo sempre più frenetico, la tecnica ormai la padroneggiano o la tecnica padroneggia loro…e ora arriva questa novità di chatGPT e nessuno sa dove ci porterà. La velocità ci appartiene, ci avvolge e ci supera, si può fare il giro del mondo virtuale in 80 secondi anziché negli 80 giorni di Verne ma cosa abbiamo visto, capito, comunicato? cosa avevamo da dire? Volevamo scoprire il significato della vita per seguir virtute e conoscenza come l’Ulisse dantesco, avevamo delle domande da fare o siamo andati in giro solo per farci dei selfie da mostrare agli amici? A me pare che senza la sostanza di Vulcano l’irrequieto Mercurio rischia di rimanere una metà incompleta come il Visconte dimezzato di Italo Calvino, rischia di tornare a mani vuote così come era partito. Non sappiamo se le macchine avranno due emisferi come noi però noi li abbiamo, usiamoli entrambi. di Sergio Bettini, psicologo dell’orientamento |
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