Il Salone dello Studente di Campus approda per la prima volta ad Arezzo (7-8 febbraio, Padiglione 5 Arezzo Fiere, 9.00-13.30), dopo numerose edizioni in Toscana che hanno toccato Firenze, Pisa e Carrara. Un territorio, quello aretino, ricco di piccole e medie imprese, dove il tema del lavoro e della formazione che aiuti a inserirsi nel mondo imprenditoriale è molto sentito. Ne parliamo con Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio Arezzo-Siena che ha concesso il patrocinio alla manifestazione di orientamento di Campus.
Quali sono le iniziative che la Camera di Commercio Arezzo Siena mette in campo per l’orientamento post diploma? E quali le sinergie sviluppate con le istituzioni, le università , le scuole di alta formazione e gli ITS?
Camera di Commercio è impegnata da molti anni nel sostenere progetti e iniziative che permettano, ai giovani e alle loro famiglie, di meglio orientarsi nel panorama delle offerte formative, del sistema scolastico, di quello universitario e dei percorsi di istruzione tecnologica superiore. Siamo infatti convinti non soltanto che la formazione costituisca la condizione imprescindibile per permettere la realizzazione di progetti lavorativi e di aspirazioni personali utili a una complessiva crescita economica e sociale della società ma anche che tali progetti debbano essere sempre in costante relazione con l’organizzazione del mercato del lavoro e con le richieste provenienti dal mondo imprenditoriale e dallo stesso sistema pubblico. Il rapporto della Camera di Commercio con gli atenei toscani e soprattutto con quello senese è stato ovviamente sempre stretto, non soltanto per la nostra sede senese. Infatti, nel 1996, assieme ad altri soggetti pubblici e privati, abbiamo creato il “Polo Universitario Aretino”, per sviluppare ad Arezzo corsi di laurea e master di primo livello erogati dall’Università di Siena. Successivamente il “PUA” ha attivato il corso di laurea in Ingegneria Informatica in collaborazione con il Politecnico di Milano. Intensi anche i rapporti di collaborazione per promuovere i corsi degli ITS operanti nel nostro territorio, a iniziare da quelli che la Consulta Orafa di Arezzo ha organizzato per il settore della gioielleria e della meccatronica. Infine, vorrei ricordare il Sistema Excelsior, realizzato da Unioncamere, in accordo con l’ANPAL e con la Camere di Commercio italiane che, grazie all’apporto della nostra struttura, è in grado di offrire importanti contributi informativi sul fabbisogno occupazionale e formativo delle nostre province, a iniziare dalle prospettive che può dare un titolo di studio post-diploma in rapporto alle richieste del mondo del lavoro.
Come si inseriscono in questo fermento iniziative come il Salone dello Studente di Campus e quali sono le sue ricadute sul territorio aretino e senese?
Il Salone dello Studente di Campus rappresenta un’ulteriore importantissima occasione di orientamento nelle proposte formative e professionali rivolte ai nostri giovani e alle loro famiglie. Peraltro, trattandosi di un format ormai collaudato, è in grado di presentare le offerte con un linguaggio, un apporto tecnologico e un approccio più coinvolgente rispetto ad altri più tradizionali. Sono certo che, oltre a offrire un’importante panoramica sugli sbocchi educativi e professionali presenti nelle nostre due province, sarà in grado di offrire interessanti spunti per una comunicazione più efficace per i nostri ITS e per gli stessi atenei.
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Quali sono i settori strategici e le figure professionali piĂą richieste nel vostro territorio?
Le tipologie professionali richieste sono strettamente legate ai settori più caratteristici delle due province: da un lato il settore della gioielleria e della moda per la provincia di Arezzo, dall’altro quello dei servizi turistici e della farmaceutica per la provincia di Siena. Più in generale, almeno per i profili più specializzati, forte è la richiesta di esperti nel settore informatico, nel marketing e vendita e nei servizi alla persona.
Il mismatch tra formazione e lavoro, il disallineamento tra la formazione dei giovani e le esigenze delle aziende è un tema di forte dibattito: come contribuisce la Camera di Commercio concretamente?
La difficoltà di reperimento di personale è in continuo aumento, come evidenzia la reportistica del progetto Excelsior, e per le nostre due province è mediamente superiore al 50% per quasi tutte le tipologie di assunzioni. Ovviamente il mismatch ha varie cause, a iniziare dalle dinamiche demografiche del nostro Paese, con un numero di persone che si affacciano al mercato del lavoro inferiore a quello delle persone in uscita. Sicuramente un mancato allineamento tra mondo della scuola e quello del lavoro rappresenta una concausa e iniziative come quella del Salone dello Studente possono aiutare a meglio focalizzare i percorsi che garantiscono più rapidi ingressi nel mondo del lavoro. Non possiamo nascondere però che difficoltà nell’individuare candidati per alcuni profili professionali sono presenti anche per tipologie di lavoro, per esempio imprese di pulizia, addetti alle vendite o altri lavori non specializzati dove il contributo dell’alta formazione è pressoché inesistente.
Il territorio aretino e quello senese sono storicamente ricchi di piccole e medie imprese e di realtà artigianali: quali sono le azioni di Camera di Commercio per incentivare e facilitare l’autoimprenditorialità giovanile?
Incentivare, anche attraverso i “Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento”, il contatto tra mondo delle imprese e quello della scuola costituisce di per sé un importante stimolo, per i nostri giovani, a mettersi in proprio. A questo si aggiungono i servizi che il sistema camerale ha, nel corso degli anni, messo a disposizione per l’autoimprenditorialità giovanile. Vorrei ricordare tar questi il recentissimo SNI-Servizio Nuove Imprese, la piattaforma delle Camere di commercio, che accompagna con servizi virtuali e presenze reali gli aspiranti imprenditori nella grande avventura di dar vita a una nuova impresa. La piattaforma offre colloqui di primo orientamento, seminari on-line e informazioni su incentivi e agevolazioni in merito a vari percorsi imprenditoriale. Sul portale sono stati anche messi a disposizione due test di autovalutazione: Delfi, che consente all’utente di avere una misura delle proprie attitudini imprenditoriali e Ulisse, che permette di stimare i livelli e i fattori di rischio dell’attività che si ha in mente di creare. Anche se per le cause demografiche già evidenziate nei nostri territori le imprese giovanili rappresentino poco meno del 10% di tutte le imprese operanti, queste contribuiscono in maniera determinante alla crescita del sistema economico che può così beneficiare dell’apporto di idee, progetti innovativi e nuove competenze tipiche del bagaglio formativo e culturale dei nostri giovani.
di Sabrina Miglio
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